Mossi dallo spirito agonistico che ci contraddistingue, io e Jack abbiamo deciso di cimentarci in una gara estrema: la 1^ Scorzè Magnathon. Il nome  ci faceva già presagire di dover affrontare un “grande” sforzo, e non ci eravamo sbagliati!

I 222 pettorali messi a disposizione dagli organizzatori sono stati bruciati in poche ore (come nei migliori IM!) e ben 200 persone erano in lista d’attesa.

La gara non era lunga, circa 4,5Km, ma prevedeva ben 6 “prove speciali” a sorpresa..

Non ci era dato a sapere in cosa consistessero, ma il tempo previsto di percorrenza era di circa 2 ore..

Al ritrovo le solite espressioni di sempre, chi si scaldava (?), chi si concentrava, chi faceva stretching e chi cercava di rilassarsi parlando con gli amici. Alcuni (forse più esperti?) indossavano, oltre alla normale tenuta da corsa, uno strano copricapo bianco. L’organizzazione ci ha fornito una “muta” da gara, provvista di un comodo marsupio contenente un bicchiere personale per i ristori (bella trovata, molto ecologica!) e una pila frontale per la nostra sicurezza (la gara partiva alle 22.00 e il percorso era aperto al traffico..). Non c’era il chip, ma un cartellino da far punzonare ai giudici nelle 6 prove speciali. Una volta appuntato il pettorale e indossata la pila abbiamo ascoltato attentamente il briefing, senza però capire nulla o quasi del regolamento..

Jack era “supportato” dalla famiglia: padre, madre, morosa e cugina della morosa! (Piccola parentesi alla Superquark  per i parenti di Jack: “Il nostro cervello è composto da miliardi di neuroni, ogni giorno ne muoiono a centinaia e non vengono sostituiti.” Questa mattina, tra i miei neuroni morti, c’erano purtroppo quelli in cui avevo memorizzato i vostri nomi. Per questo motivo non li cito!) Il padre e la madre erano dislocati lungo il percorso, la morosa lo assisteva in bici, la cugina della morosa indossava il pettorale  (brava!).

Ci siamo disposti in prima fila sotto l’arco di partenza e al via siamo scattati per non farci travolgere..

Dopo qualche metro il gruppone viaggiava compatto ad andatura turistica, situazione adatta a fughe da lontano.. Così, con acume tattico, ho infilato Jack e la cugina della morosa nella prima fuga, che poi si è rivelata quella buona!

Contento di avere un eventuale punto di appoggio avanti ho commesso il primo errore: mi sono voltato a guardare il gruppo! Tutte quelle lucine che ondeggiavano mi hanno ipnotizzato  e mi sono ritrovato in coda.. Appena mi sono “risvegliato” ho fatto una tirata risalendo di posizioni e ho raggiunto la testa del gruppo, ma ormai eravamo in T1..

La prima prova speciale prevedeva.. pizza! Il gruppetto di fuggitivi aveva spazzolato tutto e il gruppo si è attardato ad aspettare ne sfornassero di nuove. Una volta punzonato ho allungato e mi sono messo in caccia dei fuggitivi, altri mi hanno seguito. In T2 ci aspettava la seconda prova: pasta all’amatriciana e bruschette pomodoro mozzarella e basilico.. A servire la mamma di Jack, a punzonare il papà. In trance agonistica mi dirigo verso T3 e arrivato nei pressi mi accorgo.. di non aver punzonato in T2!! Preso dalla paura di essere squalificato (?), torno sui miei passi, incrociando molti concorrenti. Trovato il papà di Jack (ma perché prima non ti avevo visto?) espleto il controllo e riparto superando quelli che avevo incrociato. Il percorso esce dalla strada e si dirige tra i campi, è buio e fatico ad avanzare. Sento dietro a me un gruppetto che si avvicina veloce, mi volto a guardare. Illuminano il percorso con la lampada frontale, ora capisco.. la loro è accesa!! Riprendo a staccarli e raggiungo T3, la prova prevede anguria e me la cavo velocemente. Via di nuovo tra i campi e infine riaggancio i fuggitivi intenti nella prova in T4, una delle più dure.. I primi hanno appena finito di destreggiarsi tra gamberoni, ravioli di pesce e porcini, tartine di baccalà mantecato e.. caraffe di prosecco! La prova è veramente impegnativa, riparto e le gambe fanno “Giacomo Giacomo” (scusa la battuta Jack..), queste prove cominciano davvero a farsi sentire.. La prossima volta dovrò allenarmi in modo specifico!

In T5 ancora un altro “enorme” sforzo: Insalata di pesce, risotto di pesce, frittelle di pesce e ancora.. caraffe di prosecco! Le gambe fanno sempre più male e la stanchezza (?) si fa sentire.. barcollo, ma non mollo.. mi dirigo verso T6, l’ultima prova! Trovarla è un impresa degna di Michele (ma le indicazioni c’erano..) e mi viene in aiuto una bici dell’organizzazione che mi “scorta” (grazie Adriano Pelizzon!). T6 coincide anche con l’arrivo e trovo Jack, giunto da pochi minuti, alle prese con pasta e fagioli, uova sode e ancora.. prosecco! Jack è felice perché dovrebbe aver vinto, ma ci sono state molte irregolarità e la giuria annulla l’ordine di arrivo, classificandoci tutti a pari merito!

Attendo gli ultimi e le premiazioni, festeggio con vari amici, torno a casa abbastanza.. provato!

Le classifiche:

L’ordine di arrivo è stato annullato, ma la sfida “intestina” (mai termine fu più appropriato..) tra me e Jack si è risolta così: in corsa non c’è stata storia (ma senza i vari errori sarei arrivato molto vicino..), a risotti e fusilli non c’è stata storia ugualmente (ma è una vera sfida tra fuoriclasse!), col prosecco credo di avere ancora qualche possibilità…

Per il futuro vedo buone possibilità per i nostri atleti in questo genere di prove (Mauro, Luca..) staremo a vedere!

 PS

Ovviamente io e Jack ci candidiamo per qualche premio o menzione speciale… 😀 :D

Il Coach.

  1. Foto del profilo di Jack
    Jack says:

    ahahaha grandissimo!! Beh intanto hai lanciato la sfida a Mirko per il premio “racconto più lungo”!!! 😀

    Un complimentone a tutti gli atleti sbr3athlon che hanno concluso questa difficilissima gara!! Una volta affrontata una gara del genere, alimentarsi in un ironman diventa una passeggiata no Fabio??

    Al prossimo entusiasmante appuntamento coach!! 🙂

Leave a Reply