Si riapre il nostro spazio “semi”serio, in cui a turno avrete la possibilità di presentarvi, raccontarvi ai vostri compagni,  ;)

MIRCO MANIERO 

Come hai conosciuto SBR3Athlon?!
Quando nel 2011 ebbi la “malsana” idea di provare a praticare il nostro sport scoprii che era necessario affiliarsi alla FITRI e di conseguenza anche ad una squadra, possibilmente della zona.
Ero proprio all’oscuro di tutto quello che riguardava il triathlon e sinceramente non conoscevo nessuno che lo praticava già e che potesse consigliarmi e allora mi affidai a internet.
Chiaramente vennero fuori 2 super squadre qui in zona :Ligerteam e Treviso triathlon…e poi con una rilevanza mooooolto minore una neonata SBR3athlon di Martellago.
Ovviamente contattai prima la Liger (via email se non ricordo male) e poi Treviso Triathlon andando nel negozio di bici Km261 a Treviso; Ebbi però la sensazione di una accoglienza abbastanza “fredda” e impersonale…Per carità…non che mi aspettassi una accoglienza con tappeto rosso e cocktail (analcolico per me grazie ;-D ) di benvenuto…ma specialmente a Treviso alla mia domanda “ciao, vorrei informazioni per iscrivermi alla vostra squadra di triathlon” ebbi la sensazione di parlare con un impiegato di Poste Italiane (scazzato) prossimo alla pensione…boh…ricordo che ci rimasi pure male…sembrava che gli avessi seccati facendogli perdere loro del tempo con le mie domande (probabilmente stupide) da neofita.
Ci tengo però a precisare che quella è stata solo una mia impressione iniziale ma che poi ,conoscendo i ragazzi del Treviso Triathlon, è stata ampiamente smentita.
Ci tengo inoltre a ricordare che in occasione della trasferta in Austria per il mio primo IM in cui mi sono aggregato a loro per la parte logistica sono stati fantastici con me accogliendomi davvero come fossi uno di loro…davvero un bel gruppo!!
Vabbè…torniamo a noi…non soddisfatto dei contatti con queste due società provo a contattare via email questa SBR…ovviamente lascio il mio cell e poco dopo (beh…forse il giorno dopo per dire la verità 😀 ) mi squilla il cell e mi chiama un certo Anthony che presumo alcuni di voi ormai conoscano più che bene…che dire…un’ora di telefonata in cui dalla cornetta oltre alla sua voce usciva un entusiasmo a dir poco contagioso nello spiegarmi cos’era SBR3athlon , quale era lo spirito di quella squadra nata da poco, e inoltre Anthony ebbe una gran pazienza a rispondere alle mie numerose domande ….BINGO!!!! ecco cosa cercavo!! Sarò un triatleta SBR è deciso.
Sono passati 6 anni…Oggi le cose sono un pochino cambiate…magari un po’ è colpa mia ora che sono un po’ meno attivo/presente nella vita di squadra…ma inevitabilmente la squadra è cambiata da allora…siamo aumentati parecchio di numero…forse si è persa quella sensazione di essere una “armata Brancaleone allo sbaraglio” (sensazione che sinceramente a me piaceva moltissimo) … con molti di voi nuovi iscritti nemmeno ci conosciamo di persona (ma speriamo di sopperire presto a questa mancanza) … ma sono ancora convinto di aver fatto la scelta giusta quel giorno del 2011 w SBR3athlon!!!
Facciamo un passo indietro, come sei finita a fare triathlon? Riassumici il tuo percorso sportivo, anzi multisportivo! 
Iniziai a praticare sport esattamente da agosto del 1996…me lo ricordo facilmente perché coincise con il giorno in cui partii per il servizio militare.
Prima di allora avevo la “divanite acuta”e la “fame perenne” e i miei 90kg abbondanti di peso erano li a dimostrare questo stile di vita.
Ma a un certo punto ho deciso di prendere in mano la mia vita, soprattutto perché un adolescente grassottello cucca davvero poco e a 20 anni l’ormone ,si sa, è particolarmente attivo.
Scherzi a parte comincio a correre…correre…perdo peso…corro…perdo peso….mi iscrivo in una palestra a Olmo di Maerne…li conosco un certo Marco Boffo (che presumo molti di voi conoscano) che in quel tempo fa l’istruttore e con la bella stagione ci porta a fare il riscaldamento fuori correndo li nel quartiere.
In quel periodo non esistevano GPS; correvo e basta ;Marco vede che abbiamo un ritmo molto simile e dato che anche lui si sta avvicinando al podismo mi propone di correre con lui e di preparare insieme la nostra prima maratona.
Così diventiamo amici e ci alleniamo costantemente insieme ;mi insegna davvero molte cose sulla corsa e su come allenarsi…lui però è davvero anche in quel periodo un professionista di metodicità e costanza ; lui infatti dopo qualche gara insieme vola via per la sua strada con maratone in 2h40 (e poi ultramaratone con la Nazionale Italiana) mentre io mi assesto in mezze veloci (1h17”) e maratone così così …3h10’ Padova 2002 …3h13’ Venezia 2003.
Correre mi piace molto….ma è più il tempo in cui sono infortunato che quello che corro…meglio alternare qualche allenamento in bici….ecco….poco dopo mollo la corsa a piedi e mi metto a pedalare seriamente.
Mi iscrivo con il Team Biesse (poi diventata Prasecco-Biesse) e mi tolgo delle belle soddisfazioni anche in bici (100esimo assoluto alla maratona delle dolomiti…40esimo alla gran fondo di vicenza…una gara sociale vinta…sempre in “lotta” con i mitici Alberto Iaderosa e Renzo bianco per il podio al campionato sociale… bei tempi quelli!! in cui ho fatto davvero tante granfondo sempre difficili per lunghezza del percorso e dislivello…le sfide già allora mi piacevano 😀
Poi l’incidente in bici…una macchina mi taglia la strada…omero rotto vari tagli con punti….ma mentre il fisico si ripara la mente è più difficile da “gestire”….già in discesa non ero un drago…appena tornato in sella mi accorgo che in discesa ho paura…non mi diverto più…ho sempre il freno tirato…e decido di non fare più Granfondo e tantomeno di usare la MTB…è triste/frustrante superare centinaia di atleti in salita per poi vederli sfrecciare facendoti “marameo” in discesa; purtroppo questa paura un pochino mi è rimasta…peccato…davvero peccato  .
Perdendo lo stimolo delle gare (la scontanza è purtroppo una mia peculiarità) mi iscrivo alla più tranquilla neonata (era il 2008) palestra Virgin.
Un po’ di pesi, un po’ di nuoto (poco) ,spinning, e qualche corso in sala tanto per differenziare gli allenamenti e ,perché no, per rifarmi pure un po’ gli occhi.
Li conosco Filippo un istruttore adorato dal popolo femminile della Virgin (un altro istruttore??!!!ma asseme star!!! 😀 hihihi) che vedendo che ai corsi ci do dentro parecchio mi propone di far parte di uno sparuto gruppo di virginiani che guidati da lui vorrebbe partecipare a una gara di triathlon…e cossa xe sto triathlon? Si trattava di prepararsi per una gara a Lido di Venezia…un triathlon sprint…boh…ok ci sto…un paio di mesetti di allenamenti in compagnia e ci buttiamo in questa avventura… Troppo divertente!!! L’idea di unire due sport che amo tanto (corsa e bici) e uno che odio tanto ma che so che fa bene (nuoto) mi piace assai…ed eccomi ancora qui triatleta più che mai; credo di aver trovato lo sport che fa x me che mi permette di differenziare gli allenamenti e di non annoiarmi…certo….bisogna scendere a compromessi…non sono più un podista puro…non sono più un ciclista puro…nuotatore non lo sarò mai…però nel triathlon quello che conta è trovare un equilibrio tra le discipline perché spesso ci dimentichiamo che il triathlon non è da considerare come “tre sport uno dopo l’altro” ma come un’unica entità…alle volte mi dimentico questo particolare perché vorrei correre più veloce come i miei amici podisti, pedalare sempre a tutta e stare al passo con i miei amici ciclisti ,ma il triatleta (almeno ai nostri livelli amatoriali) non può essere ipercompetitivo in tutto…ci ho messo un pochino ad abituarmi a questa mentalità…forse ancora non lo sono del tutto…tutta colpa del mio spirito agonistico innato (che a volte lo reputo un pregio a volte un difetto…) che mi spinge sempre a dare il meglio che posso in gara e in allenamento.
Toglici una curiosità, come si passa da una gara di 10 ore a fare mezze maratone a 1h20? Come si conciliano lunghe distanze e gare veloci?

Bella domanda…boh…diciamo che alle volte il mio fisico stupisce anche me e spesso mi è capitato di fare alcune gare ad andature che in allenamento nemmeno mi sogno di fare…è una trasformazione che ho esclusivamente in gara…difficile da spiegare…premesso che seguo tabelle (e ultimamente nemmeno li) solo x gli allenamenti di podismo, direi che alla base ci deve essere un allenamento costante e una struttura (fisica e mentale) che regge gli stress fisici a cui sottoponiamo il nostro corpo.
Si lo so che è una banalità ma non ho altre spiegazioni o consigli da poter dare…ecco…una cosa che ho imparato da tanti anni di sport è che bisogna sapersi ascoltare.
Dico questo perché per anni mi son allenato seguendo senza “se” e senza “ma” le tabelle che mi davano…sole pioggia neve anche febbre…nulla mi fermava…se dovevo uscire uscivo e cascasse il mondo dovevo fare l’allenamento previsto alle andature previste….si certo…i miglioramenti ci sono stati…ma come accennavo prima l’infortunio era dietro l’angolo…ho deciso quindi di non ammazzarmi troppo in allenamento avendo poi come risultato di perdere un pochino in velocità ma guadagnandoci in salute e nel piacere di fare sport…solamente in gara tento l’impossibile e provo delle andature azzardate…e direi che spesso mi va bene e riesco a tenere ritmi molto più veloci del previsto…non è proprio una tattica di gara da manuale però spesso funziona: parto in bomba a tutta e se poi vedo che riesco a tenere arriva il tempone altrimenti calo il ritmo e cerco di finire comunque degnamente la gara…ma almeno ci ho provato…preferisco avere il rimpianto per una gara andata male causa crisi da ritmo eccessivo piuttosto che il rimorso di non aver provato a dare il massimo.
Comunque ora da quando sono papà i tempi per allenarmi sono diminuiti e con loro i ritmi in corsa…non importa…ogni cosa a suo tempo e comunque sono contento di riuscire comunque a mantenere di ritmi più che decenti sia a piedi che in bici.
Nelle gare lunghe invece le cose cambiano (anche se tendenzialmente tendo a strafare pure li) e pur cercando di tenere ritmi “alti” cerco di lavorare più di testa che di gamba perché è inevitabile che in dieci ore di gara non si può andare sempre al massimo; e devo dire la verità che in queste gare “estreme” trovo il mio ambiente ideale…perché il cuore non è mai altissimo e non si ha sempre il Garmin sott’occhio per controllare ritmi o tempi…ma questo “purtroppo” mi capita solo quando faccio IM …fino al mezzoIM per me in gara vuol dire andare a tutta…ecco perché per assurdo mi stanca di più un olimpico o un mezzo rispetto ad un full..si lo so…sono strano…e la cosa non mi dispiace 😀 hihihi


Svelaci i tuoi punti forti e..ammetti i punti deboli (ne hai?)

Reputo che la mia passione per la bici da strada (sia in piano che in salita) rendano questa disciplina la mia preferita in assoluto anche se purtroppo per praticarla come si deve è richiesto molto tempo e quindi (specialmente in questi ultimi 2 anni) tendo a trascurarla un pochino ;la corsa è la disciplina che riesco tendenzialmente a curare meglio anche se gli ormai cronici problemi di pubalgia mi impediscono di fare più di tre allenamenti settimanali e mai in due giorni consecutivi; il mio punto debole è senza dubbio il nuoto ma onestamente non faccio nulla (e non mi interessa farlo) per migliorare questa situazione.
Nuotare non mi piace…lo faccio…a volte anche volentieri…ma mi limito a fare su e giù per un tot di vasche e sono fondamentalmente monoritmo.
So comunuque che il nuoto fa bene e nuotare in acque libere mi spaventa e mi da allo stesso tempo una scarica di adrenalina pazzesca quindi anche in questo caso riesco a trovare il lato positivo nel nuoto del triathlon.
Inoltre reputo un mio punto forte la forza di volontà che mi spinge senza mai lamentarmi ad alzarmi praticamente tutti i giorni all’alba per allenarmi …e la tenacia a non mollare mai in gara anche nei momenti di estrema difficolà (come è successo nella maratona del VeniceChallenge ad esempio) …e non ultimo, la determinazione quando mi prefiggo un obiettivo.
Per contro reputo una debolezza la mia incostanza , la mia golosità a volte esagerata e la mia incapacità di abbinare ad un allenamento (anche se un pochino “fai da te”) che comunque da i suoi risultati ad un regime alimentare adeguato(non parlo di dieta!!) che secondo me farebbe la differenza anche nelle prestazioni; ma siamo atleti amatori…lo sport seppur praticato “seriamente” come credo di fare io rimane pur sempre un hobby, un motivo di svago, un modo per scaricare le tensioni e, perché no , un modo per potersi permettere ogni tanto (per me ogni spesso per dire la verità 😀 hihihi) qualche fetta di torta in più ….quindi lasciamo la perfezione ai PRO e io mi godo quello che riesco a fare…accettando e gongolandomi per i miei punti forti e accettando i miei punti deboli senza troppo accanirmi nel ridimensionarli.
W i difetti e i punti deboli 😉

Qual è stata la tua prima gara di triathlon? Che ricordo hai?


Triathlon cronosprint a Lido di Venezia…se non ricordo male il 1 maggio 2011
Ho un ricordo bellissimo di quella gara perché davvero non avevo idea cosa fosse fare un triathlon e vedevo quella gara come una sfida davvero difficile…ora ci rido su pensando che era “solo” uno sprint ma come tutte le novità c’era un misto di paura curiosità adrenalina incoscienza spirito agonistico e il tutto fu accompagnato da tante risate con i compagni di avventura e da una giornata meteorologicamente splendida…la gara andò anche bene …mi pare di aver finito in 1h07’ ma poco importa…lo avevo portato a termine e quella fu già una grande vittoria!

Fino ad ora qual’è stato il tuo traguardo più emozionante e quale il più soddisfacente?


E me lo domandi pure??? 😀 hihihi
Ogni gara lascia qualcosa di speciale come “regalo” ed è per questo che è bello gareggiare…un pochino dispendioso economicamente per dire la verità…ma bello; non sempre (anzi quasi mai) è il tempo che ci si impiega per finirla che conta davvero ;una può essere ricordata per il tempone (xtrim triathlon distanza olimpica del 2012), una può essere ricordata come la prima gara di triathlon in assoluto fatta (cronotriathlon a Lido di Venezia 2011) ;una può essere ricordata perché hai passato un bel we di sport e relax con la persona amata (triathlon medio di Nibbiano giugno 2014) , una per le zanzare (lido di Volano 2014)….e potrei continuare ancora per molto ricordando per ogni gara lunga o corta che sia quello che mi ha lasciato.
Ma non ho dubbi nel dire che l’emozione che comporta preparare partecipare e finire il proprio primo IM nel mio caso non ha avuto rivali con nessun’altra impresa sportiva che abbia mai fatto prima in vita mia ( e ne ho fatte di cose da matti!! :-D).
La gara è solo la punta dell’iceberg di un tripudio di emozioni che iniziano mesi prima…se non ne hai mai fatto uno, solo l’idea di fare un IM ti fa girare la testa perché pensi sia una cosa impossibile e al limite delle possibilità fisiche di chiunque…poi quando prendi la decisione ti senti forte, esageratamente direi “immortale” 😀 hihihi…poi il click su “registration” ti fa salire una paura folle pensando” ma cosa ho fatto!!!!non ce la farò mai a finirlo”…poi guardi la quota d’iscrizione e una lacrimuccia e una maledizione sottovoce è inevitabile…ma poi vivi mesi con la tensione positiva che ti da la carica per allenarti..allenamenti spesso lungi e intensi…poi ogni cosa che va storta (dal giorno di pioggia ad un raffreddore ad una vescichetta sul piede,ecc..) mettono in discussione tutti i mesi passati ad allenarsi…quindi panico e rassegnazione…ma poi arriva il giorno della trasferta…non posso dimenticare quei giorni…li si perde la lucidità…sei tutto preso a non dimenticare niente e l’euforia ingiustificata regna padrona nella tua mente…poi il vero terrore prima di buttarti in acqua, quello che ti fa tremare le mani senza possibilità di fermarle…in bici felicità pura…in maratona sofferenza pura…e poi l’arrivo…ragazzi…credetemi…il primo IM non si scorda più…per tutta la vita!!!Non voglio descrivere l’emozione che si prova in quel momento ,non riesco nemmeno a descriverla…me la tengo per me, ognuno ha la propria, e tiro fuori dal cassetto della memoria questo momento ogni volta che sono in difficoltà, ogni volta che sono triste ogni volta che penso di non riuscire a fare una cosa anche (anzi soprattutto) extra sportiva;
quell’emozione è ora la mia arma segreta, il mio asso nella manica e me la tengo stretta.

Auguro a tutti voi di provare emozioni sportive simili… e ora…lecchinata moment…sono stato davvero onorato di essere uno dei primi SBR a fare un IM (ricordo commosso la torta gigante che ci è stata fatta dalla squadra al nostro rientro) e sono stato felice di condividere questa esperienza con il grande Anthony che da quel giorno e per sempre sarà il mio Ironfradeo come ormai ci chiamiamo da quel giorno…perché la gara è importante…ma molto dipende anche con chi si divide questa gioia…ovviamente penso a Ilaria in primis e naturalmente a Anthony…perché in due (o più) ci si conforta…confronta…ci si aiuta…da solo non sarebbe stata la stessa cosa.
Quindi non ho dubbi su quale sia stata la mia gara più emozionante…e pure quella più soddisfacente visto il tempo inaspettato per finirlo…IM Klagenfurt 2014.
Certo però che anche l’arrivo al Parco san Giuliano il 5 giugno 2016 al Venice Challenge con la mia adorata piccola Beatrice tra le braccia e Ilaria,i miei genitori, mio fratello, i compagni SBR e un sacco di amici ad incitarmi….se ci penso…mi fa venire ancora i brividi!!!!

Sembra ieri il tuo traguardo al Challenge Venice e già starai pensando al triathlon lungo all’Elba, sono questi i tuoi principali obiettivi di quest’anno?


Senza dubbio quest’anno ho voluto esagerare…ma ELBAMAN lo sogno da quando faccio triathlon…perché adoro l’isola d’Elba e perché i 2500mt di dislivello della frazione bike mi stuzzicano non poco…altra bella sfida che però ora posso fare con cognizione di causa e non andando allo sbaraglio in quanto ormai credo di sapere cosa vuol dire preparare un IM e mi sento pronto ad alzare un pochino l’asticella della difficoltà….e l’opportunità del “the double” era troppo ghiotta per non approfittarne.

E dopo una sfida del genere?!?! Cosa ci aspettiamo?

Tanto riposo 😀 hihihihi

Il 2017 è tutto da programmare ma mi piacciono le sfide credo sia un po’ chiaro a tutti…ormai ho trovato il mio habitat naturale nelle lunghe distanze; difficilmente mi vedrete in Olimpici o Sprint.

Finchè avrò tempo per allenarmi (senza togliere troppo spazio alla famiglia) e finchè il mio fisico me lo consentirà credo che darò la mia priorità a Ironman possibilmente unendo sport a vacanza con la mia bella famiglia e con gli amici Luca e Giacomo e le loro famiglie (altrettanto belle) con cui abbiamo costruito una bella amicizia anche al di fuori della zona cambio; comunque se qualcuno mi vuole proporre qualcosa di cazzuto …di cazzuto veramente…sapete dove trovarmi …potrei accettare 😀 hihihi

Prova a sognare la tua gara ideale!

Ohhh…che bello sognare 😀

Mi immagino tuffarmi in acqua come la Cagnotto per poi nuotare leggero come una piuma a pelo d’acqua mentre supero Gregorio Paltrinieri che non riesce a stare al mio ritmo…poi esco in T1 e mi trovo una hostess (possibilmente Scarlett Johansson) che mi ristora con del tè caldo (o freddo se fa molto caldo) mentre mi tampona con un soffice asciugamano per asciugarmi delicatamente…sogno una bici con il tachimetro sempre sopra ai 40…vabbè stiamo sognando…facciamo pure 45km/h…arrivare fresco e profumato come una rosa al T2 e correre tranquillo a 4 netti al km per poco meno di tre ore…si insomma…faccio prima ad andare in anagrafe e cambiare il mio nome da Mirco maniero in Jan Frodeno 😀 hihihihi

Scherzi a parte non c’è soddisfazione senza un pochino di sofferenza quindi la mia gara ideale è quella in cui arrivo al traguardo anche stringendo i denti cercando di dare il 150% di quello che ho ma sempre col sorriso (a volte nascosto dalla smorfia di stanchezza).

Se ho dato tutto, se mi sono divertito, se mi sono “sfogato”, se sono stato in ottima compagnia prima e dopo, e se sono arrivato prima di Anthony quando è in forma (quindi impossibile!!!!) 😀 hihihihi direi che quella è la mia gara ideale…il top in verità sarebbe fare una gara così come ho appena descritto….ma senza l’abbronzatura con segno del body che, lo ammetto, odio profondamente 

Cosa ti piace della nostra squadra, in cosa pensi potremmo migliorare?

Involontariamente ho già risposto a questa domanda nelle mie risposte precedenti.

In SBR3athlon sin dall’inizio mi son sentito “ a casa”, mi sono sentito coccolato e SBR mi ha dato la possibilità di conoscere molte belle persone con la mia stessa passione.

Ho provato anche ad essere parte attiva nella squadra per un certo periodo entrando nel direttivo ma quando mi sono reso conto che l’apporto che potevo dare non era sufficiente ho deciso di fare un passo indietro dimettendomi dall’incarico assegnatomi; purtroppo o per fortuna oltre lo sport in quel periodo avevo anche altre passioni/impegni (tra le altre cose suono/suonavo la batteria in un gruppo rock) e tra allenamenti famiglia musica(prove e concerti) lavoro non sono riuscito a dare l’apporto che avrei voluto…vabbè…ecco perché dobbiamo sempre ricordarci che dietro una grande squadra come è SBR c’è un direttivo che si fa il mazzo per noi e fa davvero tutto quello che può per darci il meglio possibile.
Colgo l’occasione quindi per ringraziare loro per quello che fanno per noi ricordandoci che lo fanno a titolo gratuito privandosi di parte del loro tempo libero.

Lo spirito di SBR3athlon nonostante un aumento degli iscritti dovuto sicuramente al boom del triathlon negli ultimi anni è rimasto lo stesso degli inizi e questo secondo me è un vero punto di forza della nostra squadra.
Goliardia e voglia di ridere e scherzare tra una fatica e l’altra sono sempre presenti.

Essendo in tanti però le conoscenze sono un po’ meno “profonde” rispetto ai primi tempi in cui eravamo una trentina o poco più e la tendenza (più che giustificata) è quella di dividersi in piccoli gruppi con cui condividere allenamenti, gare, e coltivare pure qualche bella amicizia; siamo 100 ormai e questo è inevitabile.

Si può sempre migliorare ma dobbiamo anche ricordarci che siamo una squadra no profit di amatori e non dobbiamo pretendere troppo dalla squadra/direttivo.

Io sono del parere che la strada che ha intrapreso SBR sia quella giusta e che bisogna continuare così; già la diminuzione della quota di iscrizione è un bel segnale che SBR ha voluto lanciare e che io (ma presumo anche voi) ho apprezzato tantissimo…L’unico appunto “negativo” che mi sento di dare è la decisione (dal 2011 a oggi) di aver cambiato colori sociali del body x tre volte; infatti ora mi trovo in armadio 2 body (prima serie) neri e arancioni, un body (quello ufficiale) nero con bordi gialli, un body spezzato (prima serie) nero bordi gialli …vedendo in gare lunghe compagni correre con un body spezzato ancora diverso (nero con parte superiore gialla);Ecco…siamo una squadra…ci deve essere un body uguale per tutti.

Detto questo ribadisco la mia ferma convinzione che il servizio che ci da SBR è davvero soddisfacente e sono davvero felice di essere un SBRrino 😉 .

Anche quest’anno abbiamo tanti apprendisti e tante apprendiste.. cosa consiglieresti a chi vuole cominciare?


Consigli? Io??ma mi faccia il piacere!!! 😀

Sicuramente a livello tecnico sono troppo un “cialtrone fai da te” per poter dar consigli sensati agli apprendisti; il mio concetto di allenamento da un bel po’ di tempo è “mi sveglio…mi chiedo cosa ho voglia di fare…quanto tempo ho?…e se posso… lo faccio.

Scherzi a parte io dico a chi si appresta a debuttare nel triathlon di non fare il passo più grande della gamba…di iniziare dalla brevi distanze e poi tempo e voglia permettendo di aumentare le distanze e di arrivare alle gare che si prefiggono come “Traguardi” preparati adeguatamente.

Io ho forse bruciato anche un pochino le tappe passando quasi subito ai triathlon lunghi ma venendo già da esperienze sulle lunghe distanze sia a piedi (maratone) che in bici (granfondo) sapevo già di avere una “predisposizione” alle gare lunghe…preferisco la resistenza alla velocità.

Così ora riesco ad avere un buon compromesso cercando a essere “veloce” nei mezzi IM e resistente nei Full.

Amici apprendisti/apprendiste seguite anche voi la vostra “predisposizione” …divertitevi…soffrite q.b. … allenatevi in compagnia che sicuramente è più divertente ma non dimenticate la bellezza di allenarsi da soli con voi stessi seguendo i vostri ritmi (in compagnia è difficile trovare chi ha il tuo stesso ritmo) che sia in sella alla vostra bici o in una strada deserta correndo a piedi (a me piace molto questa sensazione di “solitudine”) o immersi (in tutti i sensi 😀 hihihi) nei vostri pensieri in piscina… azzardate tempi e distanze che vi sembrano irraggiungibili …e ricordatevi che nulla è impossibile se lo si vuole veramente… godetevi tutto quello che di positivo può dare questo bellissimo sport che amiamo tanto!!!!

Buon triathlon e speriamo di conoscerci presto personalmente!!!

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