Con estremo ritardo pubblico l’articolo della gara di Venezia pubblicato anche sul blog che ogni tanto (molto ogni tanto..) aggiorno..

Domenica 6 Maggio 2012.. le previsioni atmosferiche non lasciano presagire nulla di buono..

Per tutta la settimana i metereologi hanno fatto a gara a chi prevedeva le condizioni atmosferiche peggiori.. C’era chi senza arrischiarsi troppo dava un indefinito variabile nuvoloso con pioggia a tratti e chi, invece, nella più pessimistica delle ipotesi teorizzava temporali su tutto il nord est.

Alle ore 8.30 esco di casa accompagnato da un cielo che non fa presagire nulla di buono.. grandi nuvole grigie, freddo ed a tratti una leggera pioggierellina.. Passo a prendere Alice che con qualche battuta ed un sorriso riesce a farmi dimenticare il tempaccio che continua ad accompagnarci..

Arriviamo con largo anticipo al terminal fusina dove trovo già praticamente pronti per imbarcarsi Marco Da Lio (mio compagno di squadra) e Veronica (atleta Venezia triathlon e compagna di allenamenti).
Ci imbarchiamo sul battello alle 10:45 e, complice la velocità della barca ed il vento più forte della laguna, comincio a nutrire seri dubbi sulla mia sanità mentale.. “ma devo veramente buttarmi di qui a poco in quell’acqua così lurida e fredda??”

Arriviamo al Lido e troviamo tutti gli altri compagni di squadra.. ogni tanto qualche sporadica goccia di pioggia ma il tempo sembra tenere.. la tensione comincia a salire.. sembro una cavalletta nervosa.. comincio a girovagare di qua e di là, a sedermi e poi subito a rialzarmi.. non vedo l’ora che inizi la gara.. il classico stato di ansia, trepidazione, paura ed adrenalina che provo prima di ogni occasione agonistica.. L’alice mi vede “leggermente” nervoso e con un “dai siediti qui e stai tranquillo!!” riesce a tenermi buono per qualche minuto..

Classico briefing pre-gara al termine del quale, come sempre, mi rendo conto di non aver ascoltato una singola parola e chiedo spiegazioni sul percorso ai miei compagni di squadra più attenti e diligenti di me!
Comincio a sistemare bici e scarpe nelle due zone cambio poste a qualche centinaio di metri di distanza e, per fortuna, la pioggia comincia a cadere sempre meno frequentemente..

Ore 13:30 iniziano le prime partenze.. la modalità di gara, infatti, essendo crono individuale prevede partenze singole distanziate 15 secondi l’una dall’altra. Primi a partire gli atleti con punteggio più basso in rank fino ad arrivare alle ultime partenze con gli atleti di più alto livello (alcuni veri mostri sacri della disciplina come Alberto Casadei, Massimo Guadagni, Danilo Palmucci, Giampietro De Faveri, Francesco Cauz..)

Io con il buon rank guadagnato lo scorso anno, parto con il numero 13 (dopo di me con il numero 12 il grande Massimo Guadagni!!!). Attendo il mio turno non molto tranquillo: l’ansia comincia a salire e non riesco più a star fermo in un unico posto più di 5 secondi.. per fortuna c’è l’Alice a calmarmi ed un simpatico signore sulla cinquantina con il numero 6 che mi chiede informazioni sull’ordine di partenza..

Un pò stupito del numero così basso per un atleta della sua età, lo guardo meglio e scopro essere il grande Danilo Palmucci!!! Subito scatta la foto di rito con un campione sportivo del suo calibro!

Alla fine arriva anche il mio turno.. ore 14:20 circa il giudice di gara mi dà il via ed inizia con un bel tuffo a bomba la mia stagione 2012!

La frazione a nuoto scorre via in un batter d’occhio.. la muta mi sostiene a galla senza alcuno sforzo e mi concentro solo sul movimento delle braccia e delle gambe..

Ogni paura pre-gara svanisce in un colpo.. l’acqua sporca, il freddo, la pioggia, le alghe.. in un attimo scompare tutto e l’unico pensiero in testa è raggiungere la boa gialla che vedo in fondo prima dell’atleta partito 30 secondi prima (gli ultimi 20 atleti partivano a 30 secondi di distanza l’uno dall’altro, gli ultimi 10 ad un minuto).
Alla fine ne becco 4 di atleti ed esco dall’acqua in soli 11:55!! 9° tempo assoluto sulla frazione!

Esco dall’acqua in completa assenza d’ossigeno, corro verso la zona cambio e per poco non sbaglio corsia.. capisco poco o nulla, ho la vista offuscata, il fiato corto ma cerco di rimanere concentrato ed uscire dalla zc prima possibile.. vedo la bici, mi sfilo la muta dalle braccia e dal torace correndo ma, arrivato in postazione, non riesco a togliermela completamente..
Sento l’Alice che mi urla “Dai Giacomo!! Forza!!!”, cerco di sfilarla ma niente.. Che palle!! Tempo prezioso perso per nulla!! Alla fine finalmente riesco a sfilarla completamente ma, ancora un pò stordito dalla frazione natatoria ed un pò innervosito dal tempo perso, sbaglio ancora una volta la sequenza di vestizione.. Mi infilo il caschetto prendo la bici e l’arbitro mi ammonisce perchè non ho messo la fascia con il numero.. Riappoggio la bici, mi metto il numero e finalmente esco dalla zona cambio!

Appena uscito incontro Filtro, mio compagno di squadra che, essendo partito prima di me, è già all’inizio del secondo giro.. Mi sfreccia davanti incitandomi ad affiancarmi a lui.. Lo raggiungo, proseguiamo per un tratto appaiati ma poco dopo (non con pochi sforzi) lo supero (alla fine faremo più o meno lo stesso tempo in bici).
Devo ancora recuperare il fiato spezzato dalla frazione a nuoto, respiro affannosamente e non oso bere per non peggiorare ancora la situazione.. Da dietro non mi raggiunge nessuno, supero parecchi atleti con numeri alti (partiti molto prima), guardo il garmin e vedo che viaggio ad una velocità di circa 40-41 km/h.. molto bene.. calo di un dente e continuo a pedalare in agilità per non stancare subito le gambe..

In poco tempo termina anche la seconda frazione.. arrivo nella seconda zona cambio più lucido.. ho ben in testa cosa devo fare: prima la bici, poi il caschetto, scarpe, giro la fascia col numero e via! E così è!

Inizia la terza frazione, la più dura per me.. come se non bastasse i sadici organizzatori del Venice Crono triathlon piazzano un bel pezzo in pineta su terreno sabbioso proprio all’inizio della frazione.. giusto per distruggere le gambe fin dall’inizio..

Tengo duro, le gambe cominciano ad essere stanche ma cerco di tenere un passo decente.. incontro numerosi altri atleti, li supero ma da dietro comincio a sentire dei passi che si avvicinano.. ecco ci risiamo.. solita frazione podistica di m***a in cui vengo superato da tutti..
In realtà riescono a passarmi solo due atleti (Massimo guadagni con il numero 12 partito solo 30 secondi dopo me e Daniele Ponte del Venezia triathlon con il numero 16 partito 3-4 minuti prima di me)..

Guadagni prende il largo e non cerco nemmeno di stargli dietro, Daniele invece ha un passo veloce ma non impossibile.. al termine della pineta (e della sabbia) riesco ad avvicinarmi sempre di più e ricucire il distacco preso.. (alla fine arriveremo distaccati di un centinaio di metri..)
L’ultimo km è sofferenza pura, le gambe urlano, il respiro è affannoso, sembra quasi che l’aria manchi di ossigeno..
Prendo una bottiglia d’acqua e me la svuoto completamente in testa.. mi dà la giusta botta di adrenalina che mi serve per allungare il passo e terminare con un buon 19’00” i 4,8 km di corsa..

Sfinito, senza fiato, con i muscoli a pezzi ma come sempre contentissimo.. 13° assoluto e 4° di categoria con un tempo complessivo di 1:02:16!!

Alla fine anche il tempo atmosferico è stato più che clemente, regalandoci persino un bel cielo azzurro al termine della gara..

Un grazie speciale all’Alice per avermi accompagnato anche in questa avventura ed un grazie a tutta la squadra per il supporto pre e post gara!!

Arrivederci alla prossima.. Forse il 2 Giugno per il super sprint di Vittorio Veneto o, più probabilmente, il 7 Luglio per lo sprint di Quinto di Treviso!!

Ciao a tutti da un triathleta distrutto!! 😉

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