In attesa di ricevere dai nostri compagni un bel resoconto di gara, vi riportiamo i risultati… già dai tempi del primo, e dal confronto con i tradizionali olimpici, si riesce a cogliere quanto “tosta” sia questa gara!

001 INCARDONA FEDERICO NLF S2 01 2h21:49  072 FELTRIN DAVIDE SBR3ATHLON S2 09 2h54:13  102 DORO FABIO SBR3ATHLON S4 21 3h02:06  018 LAZZARI ROBERTA SBR3ATHLON S4 06 3h45:27
  

Roberta: “Come in tutte le gare, anche per questa arrivo molto emozionata, intenzionata a finirla, ma fisicamente non preparata. Per fortuna la testa e la forza di volontà sopperiscono alle carenze muscolari 😉
Il primo ostacolo da affrontare (non considerato minimamente) è la temperatura dell’acqua. Nessuno si aspettava di trovarla a 16-17 gradi (la muta era facoltativa!!!). Ad ogni modo ormai eravamo là, e nonostante la mancanza di sensibilità ai piedi e alle mani… un-due-tre: si inizia!
Nonostante il freddo, ricordavo a me stessa che non potevo esaurirmi a nuoto, perchè poi mi aspettavano i temibili 40 km della frazione bike. Ma a togliermi totalmente il fiato ci ha pensato la cerniera della muta, che ha deciso di incastrarsi a metà corsa e quindi per sfilarla ho dovuto ricorrere a tutte le mie doti di contorsionista. Tolta la muta (dopo circa 2 minuti di imprecazioni varie ed eventuali), infilo i calzini e con loro anche un sasso che arriverà al traguardo con me. I piedi erano tanto freddi, che non mi sono resa conto del sasso finchè non ho infilato le scarpe da run.
Ad ogni modo, chi dice che la frazione bici è tosta ha decisamente ragione. Credo di non aver mai affrontato salite del genere in una distanza tuttosommato breve. Ma soprattutto non ho mai affrontato 40 km così dopo 1500 m di nuoto a 16 gradi!!
Mentre pedalavo ripercorrevo mentalmente le indicazioni ricevute la mattina da Filtro e pensavo a lui e a Fabio che sicuramente erano già in procinto di finire la frazione run. Non potevo farli aspettare troppo, quindi… Pedala robi, pedala, dai che dopo questo tornante ti puoi riposare un po’, su… non mollare, non fermarsi mai! Insomma, il grado di discorsi che mi sono fatta sono stati degni di un corso di autostima 🙂 Bisogna darsi la carica, no?
Finalmente la frazione bike termina con la discesa, che all’inizio era stata la salita e ricordo ciò che mi aveva suggerito Anthony: riposati in discesa che poi devi anche correre. E non essendo io una spinge in discesa, perchè fifona della velocità, ho ripreso fiato.
Scesa dalla bici arrivo alla mia postazione e via di corsa. E qui accade una cosa che non mi era ancora successa. Quasi subito incrocio una ragazza che stava iniziando il secondo giro, mentre io ero all’inizio del primo. Era decisamente provata. Mi sono venuta in mente io a Santa Croce, quando l’amico e compagno di squadra Tiziano mi ha letteralmente trascinata al traguardo dandomi il ritmo. E così anche una schiappetta come me ha aiutato un’atleta a portare a termine la sua gara. Una volta rimasta sola con il mio secondo giro di corsa, ricevuto il tifo da Fabio e Filtro e da gente che non conosco, ho continuato a correre sorridendo e scherzando con chi incrociavo e con gli assistenti del percorso.
E qui ho capito che avevo preso la gara dal verso giusto e che mi ero veramente divertita.

Idroman – Alive in Hell: si, credo che questa frase sia molto rappresentativa del tipo di gara. La soddisfazione nel finirla è enorme. Chissà come dev’essere finire il lungo qui! “

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