Dove cominciare. Non è semplice visto che in questi mesi la mia vita è stata completamente rivoluzionata: nuova città, nuovo lavoro, nuovi amici…insomma nuova vita dopo due mesi di depressione a Napoli!!!

Partiamo dal primo contatto con il gruppo. Tutto nasce da una mail inviata al ‘Pres’ (Anthony) a fine marzo che mi invita per un’uscita di gruppo al parco San Giuliano per provare i cambi bici-corsa per i nuovi apprendisti. Io non ho una bici da corsa, anzi non ne ho mai avuta una (per farvi capire quanto sono indietro rispetto agli altri). Decido comunque di andare per conoscere i ragazzi.

La prima pizzata. Ero indeciso sino all’ultimo momento se prenderne parte o meno, però alla fine decido di andare: è comunque una buona occasione per iniziare a conoscere che tipo di ambiente c’è nel gruppo. Durante la cena conosco atleti della mia età con cui ho subito un buon feeling, tra cui Alberto Semenzato. Organizziamo su due piedi un’uscita in bici per il fine settimana seguente. Lui da ex-dilettante avrebbe potuto darmi la paga però da ragazzo umile qual è mi dà delle dritte che si riveleranno utili per le uscite successive.

La svolta. Il weekend a Pescara con il ‘Pres’ ed il ‘Panda’ (Federico). A dir la verità fino agli ultimi giorni prima della ricognizione non sarei dovuto andare giù con loro perché avevano già la macchina full, anche se avevo espresso il mio interesse a partecipare all’uscita. Tuttavia il destino ha voluto che all’ultimo momento Alessandro rinunciasse per problemi fisici così ho colto la palla al balzo. Una due giorni divertentissima ed estremamente stimolante che mi ha fatto conoscere a fondo due persone speciali. Da qui nasce la pazza decisione di prendere parte ad una gara nel più breve tempo possibile dopo neanche un mese di allenamenti (considerando che ci sono atleti che si preparano per gare da anni). Chiedo consiglio al ‘Pres’ e al ‘Panda’ su quale tipo di gara loro avrebbero scelto come esordio.

La scelta. Non riesco ad attendere di prendere una decisione e fissare un target per i miei allenamenti. La sera stessa dopo essere giunto a casa dalla trasferta pescarese fisso il mio primo obiettivo stagionale: il debutto nel triathlon avverrà nell’over-olimpico di Nibbiano (PC).

La sera prima della gara. Scarico bici-corsa di circa un’oretta complessiva. Poi cena e preparazione del borsone per l’indomani. Avevo buttato giù su un foglio di carta una lista per non dimenticare nulla.

Il grande giorno è arrivato: 06/06/2015. Carico come una molla ho voglia di dimostrare a me stesso che questo mese di allenamento intensivo ha portato a qualche risultato, nonostante sia costato qualche sacrificio. Durante il viaggio in macchina, prima di arrivare sul luogo della gara, ripasso con il ‘Pres’ ed il ‘Panda’ quali sono i passi da seguire in ingresso ed uscita dalle zone cambio per evitare di essere penalizzati o peggio squalificati. Giunti a Nibbiano, mentre faccio il check delle cose di cui ho bisogno per la gara, mi accordo di aver scordato il porta pettorale. Gentilmente Andrea mi presta il suo. Quasi tutto pronto per andare alla zona cambio per la prima volta nella mia vita. Dopo il ritiro del pacco gara, usuale foto di rito a cui segue la preparazione di tutto il materiale nella mia postazione della zona cambio. Qui la Veronica mi dà una mano a sistemare per benino porta-pettorale e scarpe. Prima di lasciare la zona cambio, faccio un ultimo controllo e Fabio ne approfitta per scattarmi una foto ricordo. Ormai è quasi tutto pronto per il via. Ultimi passi verso il lago assieme a Luca, Veronica, Fabio, Alessio ed Andrea.

La gara

Nuoto
Appello e subito in acqua. Non ho neanche il tempo di pensare a come gestire la gara che viene dato lo start. Non ho mai nuotato con un numero di persone superiore a 2 intorno a me e devo dire che mi trovo un po’ in difficoltà soprattutto a causa di qualche calcio e gomitata che ricevo durante questa prima frazione. Cerco di rimanere concentrato e preservare la gamba per la frazione in bici che seguirà. Non ho problemi ad orientarmi durante il percorso anche se verso la fine inizio a sentire le braccia affaticate perché non sono molto abituato ad utilizzare la muta per nuotare. Ad ogni modo riesco a difendermi ed uscire dal lago in mezzo al gruppo.

ZC1
Trovo subito la mia bici e riesco a sfilarmi la muta senza grandi problemi…le prove fatte a Pescara e le dritte del ‘Pres’ per evidenziare quale sia la propria postazione sono state veramente utili. Indosso calzini, scarpe, occhiali, casco e sono pronto a ripartire. Con uno sguardo veloce attorno a me noto che molte bici sono ancora in loco e quindi la mia idea di aver fatto una discreta frazione a nuoto viene confermata.

Bici
Avevo già visto l’altimetria del tracciato sul sito internet ma non pensavo che fosse così duro. Il mio fisico mi agevola in salita consentendomi di superare abbastanza agevolmente una decina di atleti che erano usciti dall’acqua prima di me. Attorno al km 10, quando avevo ingranato un buon passo, mentre cambio marcia sono costretto a scendere dalla bici per un salto di catena. Risolvo il problema in pochi secondi e riparto subito alla caccia di coloro che sono davanti. La grande fatica e soprattutto l’incredibile caldo (attorno ai 35°C) svuota le mie riserve di  acqua (2 borracce da circa 750ml) attorno al 15km!!! Cerco di mantenere la calma e di non pensare alla carenza di acqua anche perché di lì a breve avrei trovato un punto di ristoro. Prendo al volo la borraccia che mi viene allungata da una persona dello staff a bordo strada, la tiro giù quasi tutta d’un fiato e poi mi butto giù verso l’inizio di un breve tratto di discesa. Per me qui iniziano i dolori perché non avendo molta dimestichezza con la bici perdo molto rispetto agli altri, soprattutto in una discesa tecnica. Inoltre, pensando che la strada fosse chiusa al traffico, prendo un rischio incredibile e per poco non vengo investito da una moto che saliva in direzione opposta…tiro i freni a tutta e la ruota posteriore slitta sull’asfalto lasciando un lungo rigo nero. Passato il momento di paura, in piena adrenalina da gara continuo a scendere a bomba riuscendo a difendermi fino al successivo strappo dove riprendo un gruppo di 2/3 persone che mi avevano sorpassato nel tratto in discesa. Anche questa seconda salita è abbastanza dura, soprattutto dopo i km che mi sono messo alle spalle. Ma non mollo e raggiungo e supero Alessio. Terminata quest’ultima ascesa, nell’ultimo tratto di pianura/discesa Alessio mi riprende e mi spinge ad andar forte visto che ormai mancavano circa 5km alla fine della frazione. Dalla planimetria avevo visto che la conclusione della frazione era in salita. Riprendo e supero Alessio ma poco dopo sono costretto nuovamente a fermarmi per un altro salto di catena…stavo per disperare: vedevo la zona cambio così vicina e allo stesso tempo atleti che mi sfilavano davanti mentre io mettevo su la catena e ripartivo. Con tutta la rabbia che avevo in quel momento spingo sui pedali e raggiungo la zona cambio.

ZC2
Ultimo ingresso in zona cambio. Scendo dalla bici ma tengo le scarpe ai piedi perché non avevo mai provato a lasciarle sui pedali…meglio non avventurarsi in azioni mai fatte!!! La discesa iniziale della zona cambio rischia quasi di farmi scivolare ma riesco a non cadere. Lascio la bici, tolgo le scarpe da bici ed indosso quelle da corsa, via occhiali e casco. Pronti per l’ultima frazione. Mentre sto correndo fuori dal gate, un giudice mi urla qualcosa alle spalle un paio di volte, ma io non capisco preso dalla foga agonistica. Fortunatamente un atleta subito dietro di me mi dice di girare il porta pettorale: avevo dimenticato di farlo!!!

Corsa
Durante il ritiro del pacco gara in mattinata avevo fatto un’analisi molto veloce del percorso: 2 giri con un dislivello non indifferente. La corsa sarebbe dovuto essere il mio punto forte ma ho una gran paura che la salita mi possa tagliare le gambe in special modo dopo tutti i km già percorsi e dopo aver visto alcuni atleti fermarsi per crampi o ritirarsi. Nella prima discesa supero Alessio, fermatosi un attimo in preda ai crampi, ed incontro il ‘Pres’ che sta già tornando su in direzione opposta che mi incita ad andare spingendomi a raggiungere Fabio che era circa un minuto davanti a me. Passo al di sotto della diga dove mi bagno e bevo e poi torno su. Primo passaggio sopra la diga dove mi trovo faccia  a faccia con Fabio: lui tornava dal giro di boa mentre io dovevo ancora arrivarci. Il primo giro di corsa giungeva ormai a conclusione. Ancora una volta incrocio nel tratto in discesa il ‘Pres’ che mi indica il nuovo distacco da Fabio…avrei tanto voluto spingere ma la paura di non arrivare in fondo proprio quando il traguardo era ad un passo mi ha fatto optare per una gestione oculata della gara. Inoltre inizio ad avvertire dei dolori al ventre e sono costretto ad abbassare leggermente il passo. Mentre attraverso per la seconda volta la parte brecciata sotto la diga vedo Andrea che sta spingendo abbastanza bene mentre Alessio, in preda ai crampi, sta perdendo molta strada. Si parte per l’ultima salita. Qui vedo alla mia destra il ‘Panda’ che sta concludendo la sua frazione in bici. Questi 10km mi sembrano interminabili e le gambe sono molto molto stanche con la salita che contribuisce ad appesantire questa situazione. Penso: “solo 2km e ci sono, non puoi mollare proprio ora!!!â€. Stringo i denti. Ultimo passaggio sopra la diga e poi dritto al traguardo. Sprint finale con un altro atleta che supero a pochi metri dal traguardo e poi finalmente quel bip tanto atteso del chip che attraversa la linea di arrivo.

La mia prima gara di triathlon si chiude tra gli abbracci con il ‘Pres’ e Fabio che mi buttano sotto la doccia. Completamente sfinito mi butto a terra e non mi rendo conto di cosa ho appena portato a termine. Mi riprendo un attimo e poi con gli altri del gruppo ci posizioniamo sul traguardo per incitare coloro che devono ancora arrivare: ormai è tutta una festa.

Il finale inaspettato. Ero già strafelice di aver portato a termine una gara in cui ho visto molti ritirarsi o costretti a fermarsi per crampi. Durante il pasta party il ‘Pres’ era andato a vedere le classifiche e mi aveva detto che forse ero 4° di categoria: per me era già un bel risultato. Dopo aver ritirato le bici ed esserci cambiati torniamo alle premiazioni perché il ‘Pres’ e Veronica erano andati a podio. Con grande stupore vengo a sapere di essere giunto 3° di categoria: un podio all’esordio…non potevo chiedere niente di più.

Grazie a tutti gli SBR3ATHLETI… ed in special modo al ‘Pres’, ‘Panda’, Veronica, Alessio, Fabio, Andrea, Luca

 

  1. Foto del profilo di Fede
    Fede says:

    Sei il n. 1 Ricky. Ambientamento a tempo di record con il triathlon e, soprattutto, con la squadra. Sei un “bocia” che merita le migliori fortune. Ma ti prego, cambia la foto sul profilo di whatsapp, sembri un militare in libera uscita!!!

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